Volevo semplicemente permettermi di aggiungere un aspetto che
forse è più emotivo. Credo che questa possa essere stata un’opportunità persa da
parte della città di riscoprire, comunque di tornare a cominciare a programmare
una nuova immagine per il centro cittadino, nel senso che i luoghi che andiamo a
toccare, su cui andiamo a intervenire, sono un evidente rimando alle nostre
radici, al cuore della nostra città, ci rimanda all’ormai famoso Anfiteatro di
Placenta, aveva portato il nome tanti secoli fa. E’ un’occasione che sicuramente
ci rimanda anche alla scelta forse infelice che venne adottata quando questo
palazzo venne precedentemente edificato. Sarà forse l’emotività, ripeto, secondo
me più che altro è cercare di immaginare insieme come poter recuperare, anche a
livello estetico, il nostro centro. Perché – ricordiamolo – siamo alle porte
della nostra città.
Ecco, per queste ragioni aggiuntive rispetto a quello che i
consiglieri che prima ho citato, ci hanno evidenziato, ci trovano sfavorevoli.
Vorrei che non fosse ritenuta un’osservazione di secondo ordine, perché credo
che dell’estetica e delle radici culturali si dovrebbe veramente fare un valore,
un valore concreto, un valore operativo.
La motivazione aggiuntiva che quindi apporto è che secondo
noi è stata un’opportunità per tutti.
CONSIGLIERE CISINI (PD)
Ho ascoltato con attenzione un po’ tutti gli interventi
che ci hanno preceduto, che mi hanno preceduto, direi tutti quelli di ogni
singolo esponente della minoranza, e capisco le perplessità perché il tema che
ci è stato posto all’attenzione della maggioranza, cioè questo piano di
recupero, è stato in effetti oggetto di confronto e di approfondimento da parte
di tutti i membri della maggioranza, di discussione, e capisco le perplessità.
Per quanto mi riguarda, le abbiamo superate per una serie di
motivi che vado ad elencare. Il primo motivo è abbastanza semplice. Se nel 2002
mi avessero prospettato, tra le varie cose e i vari interventi che ha costruito
l’Amministrazione Reggi, anche la possibilità di rivedere, di intervenire su
quello che è l’edificio in discussione oggi, sarei stato estremamente felice. Lo
ritengo per certi versi al pari di dismissione ai rottamai, per intenderci,
lungo le mura, piuttosto che di altri interventi importanti, di bonifica, di
recupero di valorizzazione della nostra città.
Siamo di fronte a uno degli edifici più contestati dalla
critica e dalla cultura della città, costruito in epoca moderna, recente, nel
contesto che tutti conosciamo. Io non voglio sostituirmi ai tecnici che diranno
le motivazioni e si rapporteranno agli interventi che mi hanno preceduto sulla
specificità del piano regolatore, etc.; saranno molto più precisi con le carte
sottomano, ma ritengo che se facessimo un sondaggio tra di noi potremmo
sicuramente, in larga maggioranza, definire questo edificio incongruo nel
contesto in cui si trova. Incongruo dal punto di vista architettonico è facile
da capire, ma non lo dice Giorgio Cisini, lo dice una opinione pubblica
abbastanza diffusa. Non voglio farmi portavoce e soprattutto non voglio parlar
male di chi ha lavorato per la costruzione di quell’edificio. È chiaro che non
tutte le ciambelle riescono col buco, però credo proprio che sul fatto che
questo edificio sia incongruo col contesto, sia poco contestabile, dal punto di
vista costruttivo, dal punto di vista architettonico, dal punto di vista dei
materiali impiegati. Si tratta di un edificio che poco c’entra con quel luogo.
Sono stato anche attento in tutto questo percorso alle
vicende storiche e alle vicende archeologiche del luogo, che diverse firme sui
quotidiani locali hanno raccontato in modo puntuale.
Dobbiamo innanzitutto mettere qualche paletto. L’Enel, cioè
l’Enel di una volta, non l’Enel privatizzata, come altri enti dello Stato, nel
momento in cui interveniva sul territorio, vuoi con edifici di questo tipo, vuoi
con altri tipi di edifici fino alle cabine elettriche, se è vero che, da un
lato, per rispettare una normativa, presentava regolare richiesta il Comune per
edificare, è altrettanto vero che un ipotetico diniego non li avrebbe fermati,
inserendo, costruendo, realizzando … Non mi sento di fare molte critiche nemmeno
all’Enel, perché alla fine tutti entriamo in casa, schiacciamo un bottone, si
accende la luce, e quindi tante grazie. Forse, c’è una critica, ironicamente: ha
partorito più politici l’Enel che neanche …! Forse i danni li ha dati più in
questo senso! Era in senso ironico; non mi riferisco al nostro Sindaco, perché
voi sapete che ne parlo sempre bene. Anche questo in senso ironico.
Nel momento in cui decideva di realizzare una costruzione,
qualunque essa sia, in pendenza di qualunque cosa, di qualunque parere, di
qualunque suggerimento, comunque lo realizzava, così come è stato fatto con la
scuola di Polizia.
Attenzione, sul tema delle varianti ci possiamo allargare in
tanti … Per esempio, l’area Camuzzi, l’area adiacente, così come altre aree, ex
Acna, etc., tutte hanno vissuto dei cambiamenti: erano tutte a verde pubblico.
Una volta dismessa l’attività, era a verde pubblico. Ma è un modo di pensare
all’urbanistica, probabilmente, che riproponeva, dava delle possibilità
edificatorie, e ha trasformato il verde pubblico in area industriale dismessa.
Nel dibattito che ne è uscito fino adesso, io le due cose le
terrei disgiunte. Anche se l’Assessore in Commissione dice che potrebbe essere,
etc., etc., io terrei le due cose divise, perché regolate comunque con delle
classificazioni e comunque con dei tipi di intervento assolutamente diversi.
Questo è la partita di oggi. La partita di domani la si giocherà vedendo tutto
quello che consegue al tipo di intervento previsto per quella zona.
Il primo fatto positivo riguarda la possibilità di
sostituire, perché trattasi di demolizione e ricostruzione, attraverso un piano
di recupero, di sostituire un elemento che è ai margini del centro storico, ma è
sempre stato caratterizzato (in negativo) per quanto riguarda il suo aspetto.
Altri fabbricati altrettanto incongrui, anche se con
classificazione diversa, per esempio in via X Giugno abbiamo quell’enorme
parcheggio per il quale la procedura dal punto di vista "piano regolatore" è
assolutamente diversa, ma che tutti auspichiamo che venga portato a termine
quanto richiesto attraverso le procedure di permesso a costruire. Cioè, la
riconversione, il riutilizzo di quel fabbricato ad uso residenziale, terziario,
negozi, etc., etc.. Quindi, la licenza edilizia è già stata approvata, già stata
ritirata; questo è un atto pubblico, speriamo di vederne presto la
riqualificazione perché è un edificio incongruo per dimensioni ed ha una
impronta che nel contesto della zona risulta assolutamente fuori scala.
Quando ci troviamo di fronte a situazioni di questo tipo, che
non le voglio assimilare, cerco di essere abbastanza chiaro; le assimilo per
dimensioni e per incongruità, è chiaro che il primo pezzettino di interesse
pubblico incomincia a evidenziarsi, dal mio punto di vista. Perché? Perché è
evidente che ci troviamo in una situazione estremamente particolare.
Il processo di dismissione dei beni Enel è stato fatto in un
certo modo e ha prodotto un risultato. È una cosa che non ha avuto le
caratteristiche, come modalità, di quello che auspicava Gianni D’Amo di una
dismissione quali le aree militari, ad esempio; ha avuto un processo
assolutamente diverso. Quindi, o l’Amministrazione pubblica era pronta, aveva
l’interlocutore in quel momento, si inseriva in una trattativa pseudo-privata e
aveva 10 milioni di euro in tasca da investire, oppure sei fuori dal gioco. Non
credo che qualcuno abbia colpe di questo.
Io credo che nei beni dismettibili, dismessi, ci siano altre
situazioni: guardate quanti beni ci sono a Piacenza e molti sono stati dimessi,
di Enel. Alcuni li abbiamo anche intercettati, qualcuno sì. Stiamo parlando di
un periodo diverso dal nostro.
Dal punto di vista del ragionamento si arriva a individuare
due possibilità: una per il no e una per il sì. È chiaro che il no si può
motivare in cento modi: si passa attraverso il PSC, si passa attraverso una
serie di ragionamenti che rimangono tali; l’altro è quello di avere la
possibilità, cioè chi pensa che questa pratica possa avere uno sviluppo positivo
e che ci sia un interesse pubblico minimo, ampio, medio, questo è una
valutazione che poi ognuno potrà fare come meglio crede e in base alle proprie
conoscenze, alle proprie capacità di ragionamento e di calcolo; dico che il
primo tassello culturale mi porta a pensare più di sì che di no.
Quale altro tassello mi porta a pensare più di sì che di no?
Quello di avere una "piccola Pilotta" a Piacenza, subito. Avere un "toschino"
anche da 50 posti, multipiano, vicinanza centro, io credo che aiuti. Poi è vero
che non sarà risolutivo, è vero che, è vero, è vero, è vero … Aiuta. Aiuta chi?
Aiuta il commercio, aiuta chi li chiede tutti i giorni, chi probabilmente ha
anche ragione, chi ci risiede, etc.. Aiuta a rivitalizzare un po’ il centro?
Secondo me sì. Un edificio dismesso qual è quello odierno non produce niente;
non dà danno, perché le condizioni statiche e strutturali, etc., non danno
danno; è anche vero che non produce alcun beneficio.
Poi c’è il discorso che tutti hanno legato alla scuola. È
chiaro che i discorsi legati alla scuola in questo caso sono solo aria, nel
senso che è insostenibile pensarlo, né da un punto di vista economico perché
nessuno sarebbe in grado di sostenerlo, nessuna amministrazione, perché nel
gioco delle compravendite, come risulta dagli atti depositati, ci troviamo in
una condizione in cui un bene da demolire, con quelle caratteristiche, costa 10
milioni di euro. Pensiamo a ricostruirlo, a riconvertirlo …
- Interruzione -
Infatti, quando io mi riferivo alle dismissioni non ho che ho
detto: "E’ stata una dismissione così serena", nel senso che se non eri lì… E’
lì che si pone il problema, ma ad oggi la situazione è quest’altra: un bene che
costa 10 milioni di euro, che si deve demolire, che si deve ricostruire, quindi
è facile pensare che i 10 milioni si raddoppiano. E in ogni caso è un tema che
non è in discussione.
Per tutte le cose che ho detto, sì, credo che l’interesse
pubblico un po’ si evidenzi. Credo anche che il terziario, i negozi, il
commerciale che si va a insediare lì sia rivolto anche come bene di servizio e
di supporto alla scuola. Non ci andrà uno che fa le fotocopie? Non ci andrà uno
che fa un supporto informatico? Per esempio. In ogni caso, credo che una serie
di motivazioni mi portino a pensare, ma la prima, quella che più mi riguarda è
quella del fatto storico, architettonico, possa condurre a pensare che è
possibile arrivare a una variante quale quella proposta, che non è follia.
L’alternativa che abbiamo oggi sul piatto è quella di tenere un edificio vuoto.
Ma quale PSC, quale piano regolatore potrà mai riuscire a fare o a dare una
soluzione diversa a quella che si prospetta lì?
Per tutta questa serie di ragioni, io credo che questa
variante sia concepibile. Chiaro che l’obiettivo che dobbiamo ottenere e che mi
lascia tranquillo semplicemente per un parere posto, firmato e sottoscritto da
una Commissione di Qualità che rispettiamo tutti, assolutamente favorevole, sia
la restituzione anche architettonico di quella zona, di quel luogo. A questo
punto credo di avere molti più elementi per poter dire sì che per poter dire no.
Gli elementi sul piatto per dire no sono ipotetici e non mi lasciano intravedere
soluzioni plausibili, immediate, per dare una risposta concreta a quell’edificio,
a quella zona.
Per queste ragioni, noi sosterremo, io per primo, poi il
capogruppo lo dirà in dichiarazione di voto, sosterremo che la variante proposta
avrà un esito favorevole.
CONSIGLIERE PALLAVICINI (RIFONDAZIONE COMUNISTA)
Io sarò breve perché in fatto di queste pratiche non sono
sicuramente un esperto e devo spesso ricorrere a un recupero di dati, di
informazione forse troppo veloce.
Quello che posso dire (così evito anche di intervenire in
dichiarazione di voto) è che se Rifondazione Comunista darà il suo voto a questa
pratica è perché riteniamo, come diceva anche il collega dell’opposizione
Salice, che non ci sia un problema di legittimità. C’è invece un discorso e una
discussione che si può fare sull’opportunità, e anche assumendocene la
responsabilità politica di questa operazione. Sotto questo punto di vista, noi
riscontriamo che indubbiamente ci saranno dei benefici che complessivamente si
potranno trarre facendo la tara fra i pro e i contro da questa operazione, dei
benefici in termini di recupero, di recupero urbano di una zona che in caso
contrario rimane come limite massimo della città oltre il quale non c’è niente,
che invece così viene appunto recuperata e reinserita nel tessuto urbano.
Non condividiamo le critiche del consigliere Tassi in merito
alla qualità estetica o meno dell’opera. Al contrario, ci sembra che possa
essere valida, ma soprattutto vogliamo sperare che portare nuovi posti auto,
nuovi parcheggi, in un polo nord del centro storico possa contribuire, con tutti
i tempi e con tutti i necessari passaggi del caso, a portare ad un allargamento
anche delle zone a traffico limitato, dato che proprio uno dei problemi che
spesso viene addotto quando si criticano questi strumenti è quello della
mancanza di parcheggi nei punti cardinali della città.
Chiaro, non si risolve con 110 posti auto, ma speriamo che
possa essere un primo passo perché proprio quella è una zona in cui si potrebbe
appunto intervenire.
Mi permetto di dire un’altra cosa che mi tocca molto molto da
vicino, da un punto di vista emotivo e che esula in parte alla pratica. Una cosa
che sicuramente è vera è che rimane in piedi il problema della mancanza di
strutture per l’educazione fisica delle scuole, in particolare del Liceo Gioia,
dove andavo anch’io.
Se, da quanto ci risulta, è vero che non era questa la
pratica con cui si poteva andare a incidere perché l’edificio è privato, ci sono
dei costi proibitivi e così, è anche vero che chiudere ancora una volta gli
occhi e dire: "La rimandiamo, troveremo una soluzione", non mi lascia per niente
sicuro e credo che,come non lascia sicuro me, non lascerà sicuri neanche gli
altri colleghi che hanno avuto a che fare con quell’istituto.
Se quello che si profila all’orizzonte come soluzione per gli
spazi di educazione fisica è quello di andare a inserirci nel discorso delle
aree militari e così, visti i tempi tecnici che la pratica aree militari si
porta addosso, connaturati, non per volontà del Comune di sicuro, ma per tutti i
passaggi e le modifiche che sono in atto, io chiederei al Comune di prendere in
considerazione, nella persona del Sindaco e del Vice-sindaco, anche l’opzione di
proporre alla difesa uno stralcio di quella che è la palestra della caserma di
fronte a Palazzo Farnese, per anticipare i tempi almeno su quella che è la
struttura della palestra, stralciandola dalla operazione e studiando quali
misure compensative si possano trovare, ma per arrivare al prossimo anno
scolastico ad una soluzione che possa dare una risposta a questa necessità, che
è davvero una necessità, perché se è vero che si sta andando verso un
riequilibrio tra i licei Respighi e Gioia, è anche vero che il problema della
palestra, che è un diritto degli studenti e per dare un’istruzione completa,
rimane anche se il Gioia dovesse crollare, cosa che non succederà, da oggi a
domani, a 300 studenti. Il problema rimane comunque, quindi battiamo questa
strada, ma soprattutto – lo dico anche ai giornalisti – l’Amministrazione
provinciale su un problema di questo genere? Abbiamo l’assessore giovane sulle
politiche giovanili e così… Sicuramente doveva pensarci non solo Boiardi, ma
doveva pensarci Squeri, dovevano pensarci tutti. Però io spero veramente che
l’Amministrazione provinciale batta un colpo sotto questo punto di vista. Penso
che la competenza sia prima di tutto sua, e invece mi sembra che sotto questo
punto di vista ci sia un silenzio di tomba, su questo punto come su tutti gli
altri temi inerenti l’istruzione nella nostra Provincia, della nuova
Amministrazione.
Ma mentre voglio incalzare la Provincia su questo, che il
Comune prenda in considerazione di battere questa ipotesi dello stralcio
preventivo, per anticipare i tempi rispetto alla palestra della caserma
antistante.
Comunque ci sarà il nostro voto favorevole, sperando che
possa essere un primo passo per l’adozione di tutti quegli strumenti necessari a
procedere a degli allargamenti alla ZTL nel centro storico. Grazie.
PRESIDENTE
È arrivata la richiesta di proseguimento della seduta. Vi
chiederei di votarla. Votazione nominale, voto aperto.
* * *
Sono entrati i consiglieri Caruso e Crespoli.
Sono usciti i consiglieri Ceccarelli e Negri.
PRESENTI N. 34.
Nessun altro componente del Consiglio avendo chiesto di
parlare al riguardo, il Presidente pone quindi in votazione la richiesta di
prosecuzione della seduta oltre l’orario previsto, formulata da un quinto dei
consiglieri comunali, ed il Consiglio Comunale la APPROVA con n. 28 voti
favorevoli e n. 6 voti contrari.
Il Presidente ne fa proclamazione.
* * *
PRESIDENTE CARINI
Prego, consigliere Vaciago.
CONSIGLIERE VACIAGO ( GRUPPO MISTO )
Anch’io sono più che altro perplesso. L’edificio che
abbiamo visto sulle slide del Vice Sindaco dice meno del precedente, ma poi
soprattutto quello che non mi piace è tutta la pratica: se guardate quante volte
è girata di mano quest’area, vi preoccupate. L’Enel ha incassato un briciolo di
questi soldi. Gli intermediari, come spesso capita non solo in questa città ma
diciamo in questo Paese, hanno fatto soldi. L’ultimo venditore era il signor
Safti Eduardo Salvador nato in Argentina il 9 aprile 1950 e là residente.
Interessante che è dall’Argentina che hanno comprato i terreni di una società
con capitale sociale di 15.000 euro. Che grande Paese!
Cosa ci guadagna Piacenza da questa operazione? Niente. Molta
gente un fracco di soldi perché è questa variante che porta a casa tutta
l’operazione. Senza questa variante quanto avrebbe incassato dal Comune l’Enel
anni fa se c’avesse venduto quell’edificio per farci una scuola? 500.000 euro.
Con quella destinazione d’uso e senza variante quell’edificio dismesso, credo
che è quello che l’Enel ha preso per quell’edificio. Tutti gli altri milioni,
grazie alla variante che voi portate stasera, io no perché me ne vergogno, non
sono ancora berlusconiano e credo che i Consigli comunali si debbano occupare di
beni pubblici, non di soldi privati. E’ chiaro che questo paese è riuscito a
privatizzare il governo, si occupa di se stesso il nostro governo.
Giustamente Pierluigi Bersani ieri sera diceva: "Non faremo
opposizione", ma come fai a fare opposizione se non hai il governo? Faremo
un’alternativa, io spero che faccia un governo Pierluigi Bersani, con dei
ministri che dicono cosa farebbero per questo paese. Almeno avremo qualcuno che
si occupa del paese.
A parte che l’edificio fu fatto anche allora…
- Interruzione –
Attenzione, le passate Amministrazioni (Trabacchi) favorivano
l’Enel perché investiva a Piacenza, non perché se ne andava, quindi gli hanno
lasciato fare. Io gli avrei regalato la terra. Quando ero sindaco, ero della
teoria che chi viene in questa città gli regaliamo la terra. La terra è l’unica
cosa che non vale niente se il piano regolatore non prevede cubature, vale poco.
Regalare la terra a chi viene qui a fare investimenti, prima o poi dovremo
farlo. I nostri migliori se ne vanno, se non favoriamo l’arrivo qua di qualcuno,
il paese si spegne. Potete calcolare l’anno entro il quale non c’è più. I nostri
migliori se ne vanno e crescono altrove.
In linea di principio, ho litigato con la moglie perché lei è
architetto e dice che favorire la residenza in centro fa sempre bene. Sì, ma
favorire anche gli affari degli altri no. Quindi mia moglie diceva: "Per
piacere, vai a votare a favore". Ma io ho detto: "No, non posso, questi
argentini… Mi puzza questa pratica".
Trasformare un edificio vuoto in residenza in centro storico,
è chiaro, è una buona idea. E’ l’unica cosa positiva che vedo nella cosa.
A parte l’ironia del voto unanime dell’unico presente… E’
facile l’ironia. Cosa doveva fare? Buttare in dissenso anche? Non poteva che
essere unanimemente a favore, era l’unico.
A parte le cose banali, cioè il Comune di fronte a un
edificio dismesso può solo favorirne il riuso, va da sé. E che per piacere
l’edificio nuovo sia meglio del vecchio. Allora approviamo tutto in questa
città, cioè il Consiglio comunale ratifica qualunque regalo (questi sono tutti
regali). Quando vedo cose che passano tropo di mano, capisco che troppi soldi si
concentrano su quell’affare. E’ chiaro che il Comune non poteva pretendere che
trattare con Enel, però poteva fare una telefonata. Enel è una cosa privata, fa
quello che vuole, però risponde al telefono, quindi non so chi, ma qualcuno una
telefonata a Enel poteva farla, evitando che partisse una serie di cose di
questo tipo.
Mentre in generale trasformare un edificio in abitazioni in
centro storico mi vede sempre favorevole, le caratteristiche che questa pratica
ha avuto in questi anni mi sconsigliano di votare a favore perché secondo me la
cosa ha un cattivo odore.
CONSIGLIERE FUMI (PER PIACENZA CON REGGI)
Intervengo con rammarico alla discussione di questa
pratica e vorrei quindi cercare di farlo per porre maggiore chiarezza. Questo
perché? Perché già in Commissione, una decina di giorni fa, io avevo posto
alcuni temi, alcuni problemi, pensando che questi temi e questi problemi
potessero trovare alcune risposte, alcune soluzioni, e invece, ahimè, con
rammarico, queste soluzioni, queste risposte non sono state date. Mi auguro che
stasera durante questa discussione possano arrivare, però devo dire che molti
temi che io in quella occasione avevo posto e sottolineato, si sono nuovamente
ripresentati con la stessa identica forma e senza – mi sbaglierò, spero –
soluzione.
Arrivo al nocciolo, al dunque. Devo dire che come primo punto
non condivido una gestione della pratica che ci porta a giudicare o comunque a
valutare l’aspetto estetico e architettonico del futuro costruito. Questo perché
credo di poterne dire a sufficienza. Sono anch’io abituato a vedere a anche a
fare "
" che possano
piacere, che possano trasformare il bello e il brutto e rendere tutto molto più
piacevole alla vista e anche che possano dare delle belle suggestioni. Ma credo
che questa non sia la sede in cui noi dobbiamo giudicare quel tipo di qualità,
perché la qualità architettonica ha – ben venga – una commissione che si è già
espressa, che ha detto la sua, ma che è quella la sede in cui si devono tenere
quel tipo di operazioni. Noi non siamo degli immobiliaristi, non siamo
interessati all’estetica, ma bensì a una avariante urbanistica e a bello che ne
consegue e a quelle che sono le scelte che devono essere poste su quel tema.
Oggi qui si tratta, giustamente, di una variante urbanistica,
non di una variante architettonica o estetica. Lì c’è un progettista, ci sono
stati altri privati e non solo, che hanno gestito e visto duello che volevano
vedere di quel tipo di edificio e io non voglio entrare nel "mi piace, è bello"
o "non è brutto". Ho già posto questo tema su altre cose; lo voglio
risottolineare ancora stasera in questo momento, perché credo sia fondamentale.
Questo comunque è una piccola parte di quello che vorrei
dire, perché – sottolineo – è meritorio il recupero di un’area e di uno spazio
che è moribondo, e purtroppo è così, è tutto un comparto che ha dei problemi di
carattere utilizzatorio; bisognerà capire poi quale effettivamente sarà
l’utilizzo, e questo io credo che in questo momento possiamo dare una opzione,
una possibilità, ma non è detto che poi quella sia realizzata come noi vorremmo.
Devo anche dire che noi abbiamo trovato un interesse
pubblico, che è quello della realizzazione di posti auto. Sì, ma quanti posti
auto? Tanti posti auto? 50 posti auto. Bene. 50 posti auto sono un numero tale
per cui si crea un’offerta, ne consegue una domanda, la domanda viene saturata
rapidamente, purtroppo, in quella situazione immagino che venga saturata molto
rapidamente, perché 50 auto sono una via e negli orari di punta si fa presto a
riempirla. E poi? E poi si crea traffico indotto, in cerca di un’offerta che non
è reale. Questo non dobbiamo dimenticarlo. È sicuramente una buona opzione
quella di avere dei posti auto, ben vengano, però non dimentichiamo questo fatto
ed è un fatto reale, supportato da tutti coloro che si occupano di mobilità e di
urbanistica.
Altro punto, altro passaggio, che è quello che è il tema, il
nocciolo della questione: l’operazione interesse pubblico e interesse privato.
Su questo io resto piuttosto perplesso e aspetto che ci siano le risposte alle
domande già poste da altri.
Noi abbiamo oscuramente una responsabilità politica, che è
quella di cercare di porre un miglioramento del tessuto urbano, una
riqualificazione, e in questo senso potrebbe esserci un miglioramento, però è
tutto nel "se" e nel "ma", perché realmente bisognerà capire come farà e
restano, almeno a me, dei dubbi.
Uno dei temi che mi lascia perplesso e vorrei una risposta è
(lo avevo chiesto in sede di commissione): quali sono le entità degli oneri
urbanistici versati ai tempi (1979, se non mi sbaglio) riportati ad oggi, visto
che l’edificio Enel è nato come un edificio pubblico, con una legge … Vorrei
capirlo, ma giusto come notizia; non pongo altro problema se non quello di
notizia per capire, visto che sono stati fatti dei parametri, si è parlato di
quantità di denaro e quant’altro, qual è l’importo e il raffronto con un dato
omologo, un edificio analogo a questo, e quanti sono i pro e i contro che anche
in quel senso è stato fatto, perché io come edificio pubblico che viene venduto
al privato ed è lì il problema di tutto ciò, non so, non voglio dare una
relazione, ha sbagliato l’uno, ha sbagliato l’altro, non abbiamo colto
l’opzione, non lo doveva cogliere il Comune di Piacenza … In questo momento
potremmo fare solo della dietrologia, non serve più tanto; però può servire
perché in futuro certe situazioni non vengano poste. Nel momento in cui abbiamo
tante aree militari in dismissione, si crei un accordo anche di tipo politico,
tra maggioranza e minoranza, tra chi governa lo Stato e chi l’Ente locale,
Comune e Provincia, affinché si possa arrivare rapidamente a realizzare quella
dotazione di servizi minimi, che il centro scolastico lì posto storicamente, non
mi sembra né in dismissione, né che qualcuno abbia posto dei dubbi affinché
rimanga, possa ottenere quei servizi minimi di dotazione.
Va benissimo che gli studenti vadano a fare la campestre,
possano gareggiare alla pari o anche magari meglio degli studenti del Tramello,
dell’Agraria, che hanno delle bellissime dotazioni sportive, al Daturi o in via
Maculani o quant’altro, però, quando piove, è necessario che anche loro possano
opzionare una situazione, una palestra, un qualcos’altro, senza dover andare a
fare la carità, magari ben pagata, comunque la carità, nelle scuole o nei centri
che attorno offrono piccoli spazi, che però io direi che sono dei budelli e non
quello che serve. Grazie.
CONSIGLIERE PIAZZA (PER PIACENZA CON REGGI)
Ho aspettato fino adesso perché mi piaceva ascoltare
tutti i miei colleghi che hanno parlato, anche per documentarmi meglio su questa
pratica. Io non sono un tecnico sull’urbanistica, perciò devo ascoltare quelli
che ne sanno più di me.
Partirò da una cosa che ho sentito da un altro consigliere,
non ricordo più chi, che ha parlato di bilanciamento fra interesse pubblico e
interesse privato. Per me questa pratica è priva di bilancio, nel senso che è
molto sproporzionato l’interesse del privato con l’interesse del pubblico.
Mi ha fatto piacere ascoltare il consigliere Vaciago, di cui
condivido molto l’intervento che ha fatto. Anzi, vi meraviglierete, ma alcuni
appunti che ho qui sono stati trattati dal consigliere Vaciago. Qui un edificio
è stato venduto a un privato a una certa cifra, poi quest’altro privato lo ha
venduto a una cifra molto superiore e chi l’ha comprato, chiaramente, non dico
che ha avuto l’assicurazione, ma l’ha comprato nell’ottica di cambiare
destinazione d’uso per farci il guadagno dovuto.
Io non vedo il Comune cosa ci guadagni da questa pratica. Io
ho visto il progetto del nuovo edificio e ho ben presente com’è quello vecchio.
Io non vedo quel grosso miglioramento, almeno sulla carta non vedo quel grosso
miglioramento; è sempre un edificio moderno, di linee moderne, che va a
posizionarsi vicino a un palazzo storico com’è il Palazzo Farnese.
Altra considerazione che io faccio è questa: quell’edificio è
stato vuoto per molti anni, non so quanto, almeno 7-8 anni; la scuola vicino, il
Liceo Gioia, è sempre stata carente di aule, carente di servizi; possibile che
al Comune o alla Provincia non sia mai venuto in mente (per il Comune mi ci
metto dentro anch’io) di chiedere all’Enel di affittare, visto che sono rimasti
vuoti, affittare alcuni locali alla scuola!
Ad esempio, io come insegnante del Liceo Scientifico porto i
miei allievi a far ginnastica in uno locale sotto il Cheope, che è stato
ristrutturato per la Provincia e il proprietario di quel locale credo che prenda
come affitto dalla Provincia sui 100.000€ all’anno. Perciò poteva essere anche
un affare per l’Enel affittare i locali alla scuola attigua.
Altra considerazione, che è una cosa che mi ha sempre dato
fastidio, è una mia considerazione, è che qui chi ha i soldi (ma forse è così
dappertutto) riesce sempre a fare tutto quello che vuole, qua a Piacenza. Forse
succede così anche dalle altre parti, è un po’ generale questo.
Io dico, questo che ha comprato, il proprietario, se ad
esempio questa pratica non passasse, cosa fa? Se il voto fosse negativo, cosa fa
questo proprietario qua? I lauti guadagni che doveva fare vengono dimezzati e
magari non può più fare quello che poteva.
Mi allaccio anche a quello che ha detto il mio capogruppo
Fumi. Vedo che anche lui non è molto d’accordo e mi ha spiegato che anche lui
aveva chiesto delle cose, di rivedere delle cose su questa pratica, ma non è
stato preso in considerazione.
Ho sentito il consigliere Cisini, che di solito è molto più
fermo nel difendere le pratiche, invece l’ho visto attaccarsi un po’ sui vetri,
cioè ha detto che le cose positive sono più di quelle negative, però ha fatto un
po’ fatica a difenderla, e io ho molti dubbi su questa pratica qua, anche se non
è il mio campo. Qualcuno potrebbe pensare che io potrei star zitto perché non so
niente, però, siccome ascolto, mi faccio le mie idee, faccio le mie
considerazioni e dico una cosa che ho detto anche altre volte; poi io magari
passo per quello che si mette sempre contro alcune pratiche e io non vorrei
passare per quello, perché è una posizione sempre scomoda quella di mettersi
contro la maggioranza, ma io lo faccio perché cerco di pensare con la mia testa,
magari sbagliando, e di quello che dico, degli sbagli che faccio sono il diretto
responsabile.
Ho visto che nessuno della maggioranza ha fatto interventi su
questa cosa qua, tranne Cisini, che si è arrampicato un po’ sui vetri. Deduco
che per la maggioranza va benissimo, anche perché se questo signore qua che ha
comprato, ha comprato per quella cifra, quasi sicuramente sa che questo cambio
di destinazione ci sarà. Ho saputo oggi che è un argentino.
In poche parole, per me il pubblico, il Comune non ci
guadagna niente, perché 50 posti auto non sono niente rispetto alle centinaia di
posti auto che potremmo avere sotto la Piazza Cittadella, ad esempio.
Io non sono d’accordo su questa pratica, perciò voterò di
conseguenza.
Mi chiedo un’ultima cosa: se, ad esempio, non fosse
conveniente per l’Assessore ritirare la pratica e vedere di raccogliere più
consenso. Sarebbe molto più bello anche per la cittadinanza che questa pratica
passasse, se deve passare, con più consenso, perché qualche dissenso - da quello
che ho capito - ci sarà.
Io e il consigliere D’Amo abbiamo presentato un ordine del
giorno che, chiaramente, se l’Assessore ritirerà la pratica, noi ritireremo.
Grazie.
CONSIGLIERA CALCIATI (PD)
Io voterò la pratica così metto tutti tranquilli, però mi
sento in dovere di dire tre cose. La prima: che qualsiasi atto del Comune
produce interesse, benefici economici. Caro Giacomo, tu hai iniziato a rifare un
piano regolatore dove molte aree sono state modificate e quelle aree avevano
avuto numerosissimi passaggi di proprietà, con numerosissime speranze anche di
qualcuno che viveva all’estero.
Io non introdurrei questi ragionamenti su questa pratica,
perché questo caso è uguale a centinaia di altri a Piacenza, purtroppo o per
fortuna, dipende dai punti di vista. Una cosa è certa, che come consigliera
comunale pretendo che le carte del Comune siano a posto dal punto di vista
giuridico e amministrativo, e, leggendo dalle pratiche, visto che io non ho
qualifiche tecniche per dire il contrario, io mi fido dei pareri tecnici dati
dalla segretaria, dal dirigente, dalla conferenza dei servizi.
Questo ragionamento di "chi ci ha guadagnato" e delle
speculazioni finanziarie condannabili, però mi chiedo: quante altre pratiche
urbanistiche o di cave a Piacenza è successo altrettanto? Per me come
consigliera comunale la cosa importante è che ci siano gli atti in regola e non
ci siano dei reati legati alla pubblica amministrazione, cosa che in questo come
negli altri casi non c’è stata.
Secondo punto. Questa è un’occasione persa per Piacenza. Hai
ragione, Giacomo, anche tu come sindaco l’hai persa…
- Interruzione (il consigliere Vaciago parla a microfono
spento) -
Temo che tu come economista dovresti fare un altro
intervento, forse meno da illuso.
Quando è stata venduta dall’Enel questa … Se mi dici la data,
per favore, visto che non l’ho trovata nella pratica. Quando è stata venduta
dall’Enel? Quello dell’Enel, il primo. Comunque, più o meno nella data che l’Enel
ha venduto via Santa Franca, che ha acquistato la fondazione, che penso fosse
ancora della Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, poi quando ha venduto
l’immobile a Piazzale Milano, comprato dall’ASL per farci i suoi uffici, etc..
Il problema, che è il problema di questa città e di questa
provincia, è che gli enti locali non si potevano permettere di acquistare
nessuna di quelle proprietà, perché anche l’ASL l’ha comprata non con i soldi
degli enti locali; l’ha comprata finendo di vendere i beni destinati all’ASL, ma
soprattutto con i finanziamenti della regione. L’altra ce l’ha acquistata la
fondazione e oggi c’è questo progetto importante di ampliamento della Ricci Oddi,
di conclusione della cittadella culturale, dove via Santa Franca è inserita.
E qui faccio un "mea culpa" anch’io come amministratrice e
dovremmo farlo tutti noi, ma soprattutto dovrebbero farlo tutte le forze
pubbliche, economiche, sociali e istituzionali di Piacenza, sul perché non si è
fatto quello che giustamente il consigliere Vaciago oggi ha detto qua: di
sedersi su un tavolo con l’Enel e discutere di tutta la partita Enel a Piacenza,
che era sostanziosa. Invece anche noi siamo stati al gioco dello spezzatino e
dei lotti che hanno portato a questo risultato, che questo immobile non si è
riusciti e non so neanche se qualcuno ci ha tentato, tanto per essere esplicita.
Mi ricordo una discussione in Amministrazione comunale sul fatto che il Comune
non se lo poteva permettere e basta, mi ricordo solo quello. Anno 1999. Qual è
l’anno?
- Interruzione (diversi consiglieri parlano a microfono
spento)-
A maggior ragione, dico che è stata un’occasione persa
recente, anche se l’operazione dell’Enel viene da lontano; viene dalla metà
degli anni ’90, tra l’altro attivata proprio da Pierluigi Bersani: quando era
ministro, è stata una delle sue lenzuolate quella della privatizzazione e
dell’inserimento nel mercato dell’Enel.
La cosa che a me rammarica è questa: che Piacenza ha perso
l’occasione di fare una trattativa complessiva con un ente che si andava
dimettendo, formalizzando, 10.000 società, come ci ha spiegato il sindaco Reggi
o confluendo in altre società più grosse a livello nazionale, per la gestione
degli impianti di produzione di energia.
Giunti a questo punto, non vedo quale altra strada abbiamo
davanti, se non fare un lavoro notarile, insieme alla Sovrintendenza, sul
salvare o almeno recuperare la bruttura, anche se, dalle immagini e da quello
che ho capito, non è che mi entusiasmi particolarmente. Sicuramente è meglio di
quello che c’è adesso, ma – aggiungo – ci mancava altro che fosse peggio di
quello che c’è adesso.
Che cosa viene in tasca al Comune? I 50 posti macchina e
circa 800.000e di oneri di urbanizzazione. Si poteva rinunciare forse a qualche
onere di urbanizzazione, che però vanno a coprire investimenti, sia pluriennali,
sia annuali, sui servizi e chiedere, come chiede D’Amo e Piazza nel suo ordine
del giorno, di fare una palestra per quelle scuole che insistono lì intorno? Il
problema della palestra ce l’hanno quasi tutte le scuole lì intorno. Adesso
sentiamo anche l’assessore cosa ci risponde rispetto alle risposte sulle aree
militari delle palestre, che tra l’altro lì ci sono già, pronte, in Piazza
Cittadella.
Si poteva fare degli interventi più pubblici? Non lo so.
Giunti a questo punto, penso che per l’ennesima volta dobbiamo tutti insieme,
non solo il Consiglio Comunale, ma anche la Provincia, ma anche chi ci poteva
aiutare a fare questa operazione di mantenere pubblici tutti gli edifici
dell’Enel (e parlo delle forze economiche e delle banche) che abbiamo perso una
bella occasione e che penso non ci sia più – giunti a questo punto – delle
alternative.
PRESIDENTE
Prego, Assessore, per la replica.
ASSESSORE CACCIATORE
Credo che la replica sia quanto mai dovuta, visto gli
interventi. Diventa difficile riassumerli.
Partiamo da tutto il discorso della legittimità della
pratica, dei passaggi di proprietà. I passaggi di proprietà sono i seguenti: nel
1992 Edison, con decreto di trasferimento, gira la proprietà ad Enel SPA, che
con atto di conferimento lo gira ad Enel Produzione SPA, che con scissione
parziale la gira a Sfera, altra società di Enel, che la vende a Enel Real
Estate, la quale, con atto di conferimento, la gira a Dalmazia Trieste SRL,
altra società di Enel.
Siccome il consigliere Vaciago ci ha tenuto a dire che Enel
non ha guadagnato nulla, fammi dire, Giacomo, perché tu, ormai, sei abituato a
venire qua, lanciare una bomba e andartene, secondo me ha fatto più passaggi di
proprietà privati l’area di Borgo Faxhall che tu hai fatto approvare in questo
Consiglio e che ancora oggi non è risolta, con quella convenzione che c’era
allegata, e se ho un pentimento è che io l’ho votata credendo a te, che oggi hai
fatto un intervento dal punto di vista architettonico, e il confronto è evidente
rispetto a Borgo Faxhall, di cui tu insieme a me, ma tu porti la responsabilità.
E i passaggi di proprietà tra privati furono ben di più. Credo che il
consigliere Mazzoni ne sappia qualcosa. Furono ben di più i passaggi di
proprietà tra privati.
In quel caso cosa si è fatto? Hai gestito immobili pubblici?
Hai gestito immobili pubblici di cui si occupano i comuni? Tu oggi hai detto
questo: "I comuni si occupano di gestire immobili pubblici". In quel caso credo
che tu abbia fatto, con una convenzione con qualche problema che purtroppo mi è
toccato prendere in mano ed esaminare adesso e capire meglio, perché da questo
punto di vista ha ragione il consigliere D’Amo: dovevo leggerla meglio quella
convenzione là, all’epoca, perché i problemi quando quel comparto non si
risolve, significa che sono strutturali nell’atto, nella convenzione, con gli
impegni e gli obblighi reciproci. Quindi, visto il tono e il peso
dell’intervento, credo che tu mi consenta di ricordarti che, da quel pulpito, io
su questa pratica non accetto nessuna obiezione, seppur legittima, perché le
cose che hai detto tu oggi sono di una pesantezza (ma non è la prima volta)
notevole.
Io ti sto dicendo che i passaggi tra privati furono di più,
tra privati veri, su quell’area là, ma sicuramente tu hai cercato di recuperare
un comparto più ampio, che versava e versa in una condizione che è quella.
- Interruzione (il consigliere Vaciago parla a microfono
spento) -
Io non ti ho interrotto, Giacomo, e mi fai finire. Credo che
tu …
- Interruzione (il consigliere Vaciago parla a microfono
spento) -
Scusa, Giacomo, il commissario. E in questo caso questi
passaggi hanno fatto sì che ci sia un privato che chiede una cosa. Non
preoccuparti, Borgo Faxhall arriverà qui e faremo una bella memoria su tutto
quello che è, perché anche lì ci sono delle cose da dire.
Caro Piazza, adesso provo a fare il mio intervento senza che
tu mi solleciti, visto che ripeti quello che ti dice D’Amo. Volevo sapere se per
questo intervento hai usato quel comitato che hai usato per Palazzo Uffici. Ma è
una curiosità, poi me lo dici a parte.
Veniamo un attimo alla legittimità urbanistica di questa
pratica, perché ovviamente sono stati fatti molti interventi che tendono a dire
se la pratica era possibile oppure no. Il primo tema riguarda la disciplina
particolareggiata del centro storico.
La disciplina particolareggiata del centro storico non muta,
perché l’intervento attribuito all’intervento in questione oggi è quello di
edifici di nuova formazione; tale è e tale resta. Quindi la disciplina
particolareggiata del centro storico non muta; muta invece la classificazione
dell’immobile, in base a una serie di norme che peraltro vengono citate nella
pratica. Poi io capisco che ogni volta che c’è una variante, il consigliere
Mazza è coerente con la sua idiosincrasia alle varianti, io lo capisco; credo
che però sia difficile sostenere che tutte le cose che comportano una variante
siano illegittime, perché il famoso articolo che tu citi continuamente consente
questa cosa … Allora ti faccio la lettura: "Sono possibili (lettera A
dell’articolo famoso) i piani attuativi dei piani regolatori comunali vigenti,
anche in variante", di cui all’articolo 3 della legge 46/88, la quale cita quali
sono gli strumenti urbanistici attuativi e rimanda alla legge 47 del ’78, la
quale legge 47 dice: "Sono strumenti di attuazione del piano regolatore generale
i piani di recupero di iniziativa pubblica e privata", oltre ad una serie di
altri piani che, per brevità, tralascio. Capisco la contrarietà alla variante,
ma dire che è illegittima mi sembra esagerato.
Poi si dice quali oneri di concessione sono stati pagati.
Allora qui bisogna fare una cronistoria, perché anche questo passaggio è
articolato. Sicuramente non zero …
- Interruzione (il consigliere Mazza parla a microfono
spento) -
Ma tu hai detto questo! Quindi, se mi permetti …
- Interruzione (il consigliere Mazza parla a microfono
spento) -
Gratuito, hai detto gratuito. L’Enel richiede un permesso di
costruire nel 1980. Il rilascio viene concesso a titolo gratuito in quanto
considerato centro di addestramento specialistico, perché la variante famosa di
cui tu parlavi, che è la posta ad attrezzature tecnologiche, era strettamente
legata alla possibilità di inserire un simulatore per la centrale di Caorso, per
fare l’attività di formazione.
Il Comune, visto che tra le attività di Enel non rientra la
formazione scolastica, applica su quel permesso di costruire gli oneri di
urbanizzazione e costruzione per un importo di 686.377.280 lire. L’Enel paga la
somma e contemporaneamente impugna l’atto con ricorso al TAR. Il TAR di Parma
annulla l’atto impugnato, nella parte in cui non si concede ad Enel la riduzione
del 50% degli oneri di urbanizzazione secondaria; condanna il Comune alla
restituzione delle somme indebitamente percepite e nomina un CTU. Il CTU
rassegna una perizia nel 1989, individuando due possibili soluzioni: una
calcolata con i criteri determinati dal giudice, pari a 644.927.600 lire;
ipotesi due, calcolata con i criteri determinati dal Comune, pari a 584.723.560
lire. Il giudice, con sentenza del 1990, determina in 644.927.600 lire l’importo
dovuto da Enel, che Enel ha versato. Quindi non è gratuito.
La risposta al consigliere Fumi credo sia precisa perché in
Commissione non avevamo conti precisi sottomano e, anche qui, credo che tutto
sommato si cerchi sempre di vedere nelle pratiche urbanistiche che comportano
una variante di indurre qualche facile illazione di cui poi, sbobinati i
verbali, qualcuno risponderà, così la finiamo una volta per tutte e vediamo un
attimo come andare avanti.
C’è un tema di fondo. Siccome la maggior parte dei passaggi
di proprietà, che è un altro tema, perché il discorso del rapporto tra pubblico
e privato, caro Giacomo, è un tema importante. Mi rivolgo a te perché tu sei
un’autorità in materia, quindi ti riconosco questo. Diventa difficile, come
diceva la consigliera Calciati poc’anzi, quando si è in situazioni come queste,
perché i passaggi di proprietà, tranne l’ultimo, sono tutti interni ad Enel,
addirittura con decreti; però non ci sta che si dica che l’Enel non ha
guadagnato nulla! Perché caso mai ha guadagnato Enel nei passaggi di proprietà.
Assieme le due cose non ci stanno.
Il rapporto tra pubblico e privato, ogni volta che si accede
o non si accede come in questo caso alla trasformazione di un immobile, il fatto
che il privato possa guadagnare qualcosa …
- Interruzione -
Ben venga, se il fine e l’obiettivo che ci poniamo è
corretto. Il fine che si pone è quello che ti suggeriva Giulia: portare
residenza in un centro storico che in 30 anni ha perso un terzo dei residenti,
credo sia un modo di rivitalizzarlo. Si poteva fare di meglio prima?
Probabilmente sì. Il tema importante è capire oggi cosa si può fare e io questo
fatico a comprenderlo.
Per quanto riguarda il tema della palestra e delle attività
sportive del Liceo Classico, tutti parlano del Liceo Classico, ma c’è anche il
Romagnosi, etc., proprio perché il tema è noto e conosciuto… Faccio una piccola
parentesi: stiamo parlando di una competenza che riguarda un altro ente, non
certo questo, ma sicuramente il Comune qualcosa ha fatto, perché la
disponibilità del Daturi, recuperato e ristrutturato in quel modo, parzialmente
dipende anche dal fatto di dare una risposta di un certo tipo alle scuole di
quel comparto.
Il fatto dei 50 posti auto. Se uno li traduce in un conto
economico come invocava il consigliere Salice, hanno un bel peso; basta farsi
dare due numeri in giro per la città di cosa significa realizzare un parcheggio
interrato al secondo piano. Se lo si traduce in termini di opportunità per il
tema della carenza di parcheggi a nord, prego leggere ciò che dice l’Unione
Commercianti sui giornali di questa settimana, non certo io che sono fonte
sospettissima.
Ovviamente non è la soluzione del problema e anche l’Unione
Commercianti ha ragione nel dire questo. Non l’abbiamo mai pensata come la
soluzione del problema, però per quanto riguarda il traffico indotto,
consigliere Fumi, gradirei che ci chiarissimo fin da ora, perché se 50 posti
auto inducono traffico, se noi vogliamo fare il parcheggio di Piazza Cittadella,
che probabilmente non lo faremo mai più, perché ovviamente il parcheggio di
Piazza Cittadella deve essere raggiunto.
Io credo che l’interesse pubblico in gioco in un cambio di
destinazione d’uso, che ci deve essere, questo è evidente, ci sia dal punto di
vista economico, dal punto di vista delle opportunità e dell’interesse generale,
sia per quanto riguarda la risposta in termini di parcheggi a rotazione, quelli
che il consigliere Cisini chiamava "piccolo toschino, la piccola pilottina", sia
dal punto di vista più generale di riqualificare quell’asse della città.
Questo intervento non prefigura nulla sull’area di fianco,
perché l’area di fianco è già esattamente classificata come questa. Quindi io
auspico che venga recuperato complessivamente quello che è il viale di accesso
della nostra città, perché l’alternativa a questa opzione è lasciarla così. Noi
possiamo dire di no oggi, ma la lasciamo così. Forse ci togliamo qualche
soddisfazione, non lo so, ma resterà così, non diversamente.
PRESIDENTE
Consigliere Vaciago, per fatto personale.
CONSIGLIERE VACIAGO ( GRUPPO MISTO )
…L’analogia è grave. Io arrivo a sindaco e trovo dal
commissario approvato, in capo a una persona, un piano urbanistico. Il bene non
cambia più proprietà, quella persona chiede che si proceda e me ne occupo. Non
mi piace, ma lo realizziamo. Il signore aveva già in mano un’approvazione
urbanistica. L’analogia è micidiale, vuol dire che voi stasera potete anche non
votare perché la persona ha già in mano approvato tutto. L’analogia significa
che il Consiglio comunale di stasera – voglio che vada a verbale – non è
sovrano. Costui ha già avuto l’approvazione. Questa è la tesi sua. Ha ricordato
come precedente… Signori, se parlate così, non andate nel verbale ed è un
peccato. Leggete il verbale. Mi ha rinfacciato di aver fatto qualcosa analoga a
stasera. Benissimo, sono pronto a difenderla in pubblico.
Nel merito, vi ricordo che io ho reagito solo a un argomento
che ho sentito usare stasera. I 10 milioni nessuno li ha per pagare. Ma l’Enel
nel 2004, quando ha venduto dopo 4 passaggi interni, sapete cos’ha incassato? Un
decimo. E i tre successivi passaggi lo portano a 10 milioni. Andate a chiedere
all’ENEL cos’ha incassato. L’ENEL non ha chiesto variante. Se l’ENEL voleva fare
gli affari bene, chiedeva lei la variante a noi e vendeva. Real State era il
braccio dell’ENEL, perché non l’ha fatto?
Allora io vedo cose troppe strane che questo Consiglio
comunale può anche smentire. Io ho detto solo questo. Guardate le carte e ditemi
se vi sembra il modo con cui ENEL Real State ha ottimizzato la vendita. E i
successivi due passaggi sono quelli che vogliono la variante. Se noi gliela
diamo, è fatta.
PRESIDENTE
Chiusa la discussione generale. C’è l’ordine del giorno
dei colleghi D’Amo e Piazza. Prego.
CONSIGLIERE D’AMO (PIACENZA
COMUNE)
Io mi permetto di intervenire solo per dire una cosa.
Siccome c’è stata una discussione con gli uffici, col Segretario, questo è un
ordine del giorno tappabuchi, mi rendo conto benissimo, formulato nel modo più
generico possibile, che intende – se si può – adottare una soluzione temporanea.
Lei, Presidente, mi insegna che gli ordini del giorno sono
come acqua fresca. Io ne sono consapevole, però se qualche volta gli ordini del
giorno fossero anche non acqua fresca … L’idea mia è che l’Assessorato senta la
proprietà, se questa pratica passa stasera, senta chi dovrebbe pagare, e, se è
possibile una utilizzazione per alcuni anni, nelle forme che sono possibili, di
una parte di questo pianterreno, che certamente sarà migliore di altre soluzioni
che sono adottate adesso.
Non sto dicendo che lo deve pagare la proprietà, che lo deve
pagare il Comune. Come l’Assessore ha ricordato, è la Provincia che ha questa
competenza. Non sto dicendo che non vanno bene le aree militari, ma non voglio
ripetere quello che ho già detto. Certamente chiunque sappia dove fanno
educazione fisica attualmente alcuni istituti tra cui il Liceo Gioia, sa che è
una buona cosa se una parte di quel posto per alcuni anni potesse essere una
palestra e poi diventare qualcos’altro, oppure alla sera essere un’altra cosa
che produce anche profitto, secondo me sarebbe una cosa opportuna. C’è anche una
valutazione di opportunità, che almeno come Consiglio, a parte me e Piazza …
Abbiamo alzato la mano per dire che quel problema lì c’era e ci siamo ricordati.
La forma in cui è stata presentata, cioè la più debole delle interpretazioni di
volontà comunali, tenuto conto anche di come è andata la discussione, dovrebbe
almeno metterci al riparo dal dire: "Non vi è neanche venuto in mente che c’è
una emergenza immediata?". So anch’io che non è una soluzione strategica, è
concepito in un altro modo quel posto lì. Spero di essere chiaro.
Comunque, per come lo abbiamo scritto il collega Piazza ed
io, volevo essere una roba il meno vincolante possibile dal punto di vista di
chi aveva rapporti con la proprietà, con la Provincia, col dirigente scolastico,
etc., e il più utile possibile per risolvere un problema per alcuni anni.
Invito a votarlo.
CONSIGLIERE ROMERSI (PD)
Per esprimere contrarietà sull’ordine del giorno, ma
anche disorientamento su un ordine del giorno che è chiaramente strumentale, a
ipotizzare quello che poteva esserci e che non c’è.
Allora, Sindaco, ferma tutto in città, ferma tutta la città!
Ma perché devi fare un’opera, una casa, una riqualificazione? Ferma tutto, non
fare niente. Qui sono emerse come al solito due linee: la prima è quella "alt",
ci sarà qualcuno che ha pagato … Ferma tutto, non si può fare niente perché si
va a toccare di qui, di là; la seconda è "ci voleva ben altro!". Il "benaltrismo
è uno degli sport preferiti.
Le strutture pubbliche che non sono intervenute in passato su
questa struttura non lo hanno fatto per due motivi molto evidenti …
- Confusione -
Ma posso parlare? L’ordine del giorno di cosa parla?
Specificherò che è dichiarazione di voto dell’ordine del giorno e del
provvedimento.
Non sono intervenute le strutture pubbliche, comune,
provincia e tutti quanti, per un semplice motivo: era di proprietà privata e lo
hanno detto tutti, passata di mano in mano sempre all’Enel, ma era di proprietà
privata. Primo. Secondo: una struttura di quel tipo lì era nell’occhio del
ciclone perché nessuno voleva entrarci perché era talmente brutta … E’ sempre
stata contestata e ci voleva qualcuno che proponesse, invece, una
ristrutturazione completa perché fosse oggi presentabile questa
ristrutturazione, altrimenti nessuno qua avrebbe messo mano ad una struttura
così com’era adesso.
Residenza in centro: abbiamo chiesto più volte che venisse
aumentata la residenzialità in centro, nuovi servizi, nuovi spazi per la
residenza in centro. Commercio: abbiamo chiesto nuovi spazi per il commercio,
riqualificare il commercio in centro, le nuove vie, le nuove direttive.
Parcheggi: abbiamo chiesto (io dico "abbiamo" plurale anche la minoranza, prendo
dentro tutti) più parcheggi in centro, più parcheggi per i privati, 60 dei
privati e 50 pubblici. Abbiamo chiesto interventi di riqualificazione della
città e questo riqualifica una parte importante della città rendendola tra
l’altro più idonea al contesto in cui è inserita. Infatti, con parere anche di
Sovrintendenza e altri enti, c’è il parere sul fatto che ogni lato ricrei
l’ambiente in cui l’intervento risiede, quindi con una armonizzazione che
attualmente non c’è.
La mia collega Calciati diceva che è stata persa un’
occasione in passato. No, l’occasione la perdiamo stasera se non votiamo questa
riqualificazione. Il Comune e Piacenza perdono un’ occasione stasera di
recuperare un immobile per tutti questi usi che vi ho citato, che noi qua
abbiamo sempre ipotizzato e sperato.
Dirci adesso, ad intervento presentato, di farci una palestra
è sbagliato, sia perché una palestra in tre metri di altezza non ci sta e lo sa
bene il consigliere Piazza …
- Interruzione (il consigliere Piazza parla a microfono
spento) -
Lo sai benissimo quali sono le altezze di una palestra e le
norme di sicurezza. E la cosa che mi dà dispiacere, però, è che si fa lo sforzo
da parte di tutti per preparare le pratiche, per conoscerle, per condividerle,
per fare dei percorsi di maggioranza e poi si arriva in Consiglio e si chiede di
ritrovarsi come maggioranza per vedere meglio la pratica. Questo, Edo, non è
accettabile dal punto di vista della prassi. Siccome tu salti i percorsi e poi
vieni in Consiglio direttamente, se tu dici: "Io sono borderline", allora sei
borderline e lo sei sempre. Quello che interessa a noi è non essere ingannati,
perché mentre sappiamo che la minoranza ha fatto i suoi interventi, ovvio, il
PDL sono intervenuti in sei, anche questa volta dicendo sei cose diverse,
dobbiamo aspettare la notte di Halloween per il nuovo capogruppo!
- Interruzione -
PRESIDENTE
Colleghi, non siamo allo stadio! Colleghi, ricomponetevi!
Calma.
CONSIGLIERE ROMERSI (PD)
C’era sul giornale. Mi scuso e voglio finire però la
frase. La frase è che però ho apprezzato il fatto di cercare di intervenire nel
merito dando anche proposte eventualmente alternative al percorso fatto. Però
non accetto che questo venga fatto da un consigliere di maggioranza che ha
saltato totalmente il confronto. E soprattutto non accetto di venire a fare
delle accuse sui passaggi di compravendita che ci sono stati, senza avere i
dati, e soprattutto non accetto di sentir dire "il lauto compenso da parte di
chi sta facendo l’operazione" … Uno che ha fatto un investimento di questo tipo
e presenta una pratica urbanistica, c’è anche un altro aspetto molto importante
e mi ricollego a quello che dicevo prima: "Fermiamo tutto, fermiamo la città!".
- Interruzione (il consigliere Tassi parla a microfono
spento) -
Chi fa un investimento e rispetta normative, norme
urbanistiche e tutto, presenta alla città …
- Interruzione (diversi consiglieri parlano a microfono
spento) -
PRESIDENTE
Ha diritto come gli altri di usare dai temi, perché tutti
quanti qua …
CONSIGLIERE ROMERSI (PD)
Termino, Presidente. La contrarietà dell’ordine del
giorno, seppur contiene uno specchietto per le allodole interessante, che è
quello della palestra per il centro scolastico, non è accettabile proprio perché
… Devo ricominciare tutto da capo?
Quindi, dichiarazione di voto contrario all’ordine del giorno
e favorevole a questa pratica, che può portare un ulteriore tassello nella
riqualificazione del centro storico.
CONSIGLIERE PUTZU (PDL)
Sull’ordine del giorno, velocissimo. Si tratta di un
piano particolareggiato privato, quindi non c’entra niente il Comune. Tu soffri
come molti tuoi amici di questo senso, che tutto è persecutorio verso di voi
quando siete in minoranza; quando governate fate tutto, che poi non fate niente.
Questa menata qua: "Blocca tutto", è una cosa ridicola,
perché "blocca tutto" cosa vuol dire? Che voi siete i bravi e noi i cattivi?
Questo è stato detto più di una volta dal signor Sindaco, ma è così. Non è che è
la missione solamente vostra di fare la politica, la vostra è la buona e la
nostra la cattiva.
Il discorso della palestra poteva essere proposto
ipoteticamente … Mi rendo conto che è un passaggio già evoluto … Esca pure, che
Lei è sempre molto disturbato quando parlo io perché Le dico quello che penso
differentemente da altri, perché io Le parlo sempre chiaro. Certo, se ne sbatte,
bravo! Complimenti, bravissimo. Bravo Sindaco, il Sindaco di tutti! Bravo,
complimenti. Siccome io sono il peggior consigliere della minoranza, mantengo
questo comportamento fino alla fine, sperando di mandarla a casa prima
possibile. Comunque non è che il sindaco Reggi fa bene alla città e basta e
tutti gli altri fanno il male! Non è così. Non è che voi siete i buoni e noi
siamo i cattivi. Non è così.
Questo è un piano particolareggiato dove il Comune chiede
delle compensazioni; è una variante urbanistica che si difende dietro una foglia
di fico, perché i 50 posti pubblici, in realtà, sono un valore aggiunto per chi
comprerà l’ufficio o il negozio lì, cioè i parcheggi ad uso dei residenti
andranno a ruba. Lì ci va ad abitare della gente ricca perché costa lì comperare
l’appartamento. Quindi i posti auto saranno tutti occupati. I posti quelli
liberi saranno liberi forse la domenica mattina, per i pochi turisti che vengono
a Piacenza al Farnese, ma durante la settimana sono un valore aggiunto per me
come medico, ipoteticamente, che decidessi di fare l’ambulatorio lì, perché ho
il parcheggio dentro. Nulla tange che si paghi 1 €, 2€, 3€. Quello è un falso
parcheggio pubblico da 60 posti.
Il fatto che poi non cambi chi paga la tariffa, non è affatto
vero. Io voglio che la tariffa la paghi chi accede al centro storico, chi ha la
necessità di andare a fare delle commissioni in centro storico, non chi va
dall’avvocato, dal commercialista o dal dottore, che prenderà l’ufficio lì.
Quindi la palestra poteva essere concordata. Chiaramente voto favorevole per
quanto riguarda l’ordine del giorno.
PRESIDENTE
Un emendamento, collega D’Amo.
CONSIGLIERE D’AMO (PIACENZA
COMUNE)
Il collega Piazza ed io abbiamo fatto un emendamento a
questo già labilissimo ordine del giorno, sostituendo la formula "sia prevista"
(mi aiuti, dottoressa, per cortesia) con la formula ancora più labile "sia
valutata la possibilità di prevedere", perché io mi sarei aspettato una
argomentazione su questo ordine del giorno, io mi sarei aspettato una
argomentazione di tipo tecnico, cioè: "Non si può fare, non ci sono le misure,
le altezze", tutto mi sarei aspettato, Pierangelo, te lo dico molto
compassatamente, che di sentirmi dire da te che era strumentale e che è uno
specchietto per le allodole. Te lo dico perché tu mi conosci abbastanza e questa
cosa non me la dimentico più, perché io sono stato 7 anni in questo Consiglio e
non ho mai cavalcato una cosa che fosse una, strumentale. Quelle cose lì le
lascio a te, con gli specchietti per l’orario del ponte e a molti colleghi del
centro-sinistra, e di tutte le varianti di sinistra. Non ho mai parlato del mio
quartiere, della mia via, non ho mai parlato di cose di questo tipo e sfido
chiunque a dirmi che battaglie facili ho fatto qui dentro. E siccome, nonostante
le asperità, potrei sembrare pazzesco al collega Mazza, ma io ho anche una certa
stima di te, mi dispiace molto, perché bisogna stare attenti a cosa si dice e si
fa circolare… Allora potete dire: "Volevi far vincere Squeri", potete dire:
"Volevi far fare l’assessore", dimmi quello che vuoi, ma non dire a me
"strumentale, specchietto per le allodole", perché mi occupo di tutt’altro e mi
dispiace molto – te lo dico sinceramente – anche personalmente.
Il tema mio è questo: cosa siamo qua a fare se non possiamo
neanche dire "forse si può risolvere un problema". Lì c’è un’area di
pianterreno, i parcheggi cominciano da lì; c’è un pezzo di viale Risorgimento,
poi c’è un pezzo di Campo della fiera, poi c’è un pezzo di via X Giugno; siccome
stiamo ragionando, siamo in adozione, ci saranno delle osservazioni, ci sarà una
approvazione, non vedo che cosa ci sia di sconvolgente a pensare che 400 mq di
quel pianterreno lì o 300, potrebbero forse essere una palestra, non del Liceo
Gioia nel senso della proprietà, ma che è in convenzione per 5 anni e mette una
toppa. Vorrei che mi diceste quali sono le condizioni di agibilità della
palestrina di via X Giugno, appena prima della pasticceria. Andateci a vedere.
Mi sarei aspettato un’obiezione di questo tipo. Questo ordine del giorno
"strumentale, specchietto delle allodole" e quelle robe lì, voleva dire una sola
roba: che non ho voglia di incontrare le stesse 30 persone che mi hanno detto:
"E la palestra?". Sarà la prima volta che lo faccio in vita mia di dar ragione a
qualcuno che incontro per strada, li incontro tutti i giorni, ci passo dieci
volte; si potrà dire: "Forse, oltre i 50 garage…", senza cercare di danneggiare
il privato - arrivo a dirti fin quello lì – forse si potrebbe cavarci fuori una
palestra. Si può anche votare contro. Certamente, però, una reazione del genere
su questo ordine del giorno non me l’aspettavo. Ma siccome a me interessa
questo, sono anche disposto a dire: "Si prenda in esame la possibilità". E poi
l’assessore venga qua e dica: "Ho parlato con la Arvedi, ho parlato con Paparo,
ho parlato con Trespidi, ho parlato con la proprietà e non si può fare", e dica
perché, lo dica alla città, non tanto a me o a te o a noi. Grazie.
CONSIGLIERE CISINI (PD)
L’ordine del giorno, come proposto inizialmente, lasciava
di fatto una variabile, una condizione di inaccettabilità non superabile per una
serie di elementi strutturali del progetto, nel senso che anche nella
commissione sono uscite una serie di posizioni e di richieste. Io credo che la
richiesta della palestra del Gioia sia una richiesta assolutamente legittima,
che non potrà trovare una risposta in questo progetto, così come presentata in
questo momento, perché le altezze che sono prospettate del piano volumetrico
allegato al piano di recupero non consentono di individuare dei locali idonei
per un uso palestra.
Credo, però, che così come il subemendamento propone, per
quanto mi riguarda nulla osta; io non parteciperò al voto, nel senso che trovo –
alla fine – che se ci dovesse essere una possibilità all’interno di una
progettazione più mirata, che consenta di alzare i solai di 50 centimetri, che
ne so, etc., e ci sia una possibilità di trovare dei punti di incontro tra una
costruzione privata e una esigenza pubblica riconosciuta, credo che possa essere
anche interesse di chi propone l’intervento.
Con l’emendamento all’ordine del giorno proposto, io non
parteciperò al voto, condividendo lo spirito di questa cosa.
CONSIGLIERA ROCCHI (PER PIACENZA CON REGGI)
Come ex insegnante del Gioia conosco perfettamente le
difficoltà di questa scuola e delle scuole vicine, nell’adempimento delle ore di
lezione di educazione fisica.
Sono state trovate 10.000 soluzioni per quella scuola che nel
tempo è diventata sempre più frequentata. Attualmente gli studenti del Gioia
hanno una piccola palestra interna, hanno alcune ore la palestra Mazzini, che è
l’unica degna di questo nome; hanno una specie di ex garage in via X Giugno e
vanno in Corso Vittorio Emanuele a fruire per alcune ore la settimana di una
palestra di cui si serve anche la scuola San Benedetto. Poi nella bella stagione
per fortuna c’è il campo Daturi.
Io voterò a favore di questo ordine del giorno così emendato,
facendo questo tipo di ragionamento. Intanto l’ordine del giorno, come dice a
livello tecnico, esprime un orientamento favorevole, non impegna nessuno, prima
cosa. Seconda cosa: è stato emendato dicendo "sia valutata la possibilità di
prevedere", e potrebbe anche non essere valutata questa possibilità di
prevedere. Terzo elemento: perché con questo ordine del giorno magari chi poi fa
il progetto di questo edificio potrebbe pensare a una palestra privata, che poi
viene affittata tramite la Provincia, che è la responsabile per gli istituti
superiori, per la scuola, al mattino, nelle poche ore del mattino, ed il
pomeriggio avere la disponibilità anche economica, a vantaggio di tutti, per
altre cose.
Il tema è proprio questo, sottolineare un problema che può
diventare di utilità degli stessi proprietari dell’edificio.
Per questo io voterò a favore di questo ordine del giorno,
come poi voterò a favore – come faranno i miei colleghi – per tutta la pratica,
di cui sono stata convinta nelle riunioni di maggioranza. Grazie.
SINDACO
A me sembra che si stia perdendo un po’ il filo di questa
pratica e non credo che gli interventi che generano il sospetto o che comunque
portano a introdurre l’idea che qualcuno ci guadagni in maniera illegittima,
aiuti a trovare la soluzione.
Mi sembra che l’Assessore abbia dimostrato e la pratica è lì
a testimoniarlo, che i passaggi di proprietà sono stati passaggi di proprietà,
tranne l’ultimo, tutti interni alla società di Enel. Quanto poi in questi
passaggi, trasferimenti che sono conseguenti alla riorganizzazione di Enel,
alcuni sono stati trasferiti, alcuni sono stati pagati, ma sono sempre
all’interno di un perimetro che si chiama Enel, holding, con tutte le sue
società, quindi l’ultimo beneficiario, che è quello che ha pagato realmente, è
quello che oggi legittimamente chiede al Consiglio Comunale di fare un
intervento di tipo residenziale, commerciale, di servizi.
C’è una richiesta evidente in tutti gli anni passati di
realizzare lì o comunque nei dintorni una palestra per il liceo e per le scuole
superiori. Teniamole insieme. non è detto che questa soluzione si trovi
all’interno del palazzo; magari questo soggetto trova una soluzione in un
palazzo vicino, che ne so. Per cui io intendo questa sollecitazione, questo
ordine del giorno del consigliere D’Amo nella logica di risolvere quel problema
lì, cioè cogliere questa opportunità per risolvere anche provvisoriamente il
problema della palestra delle scuole superiori lì attorno.
In questa logica io mi sento di sostenerlo questo ordine del
giorno, fermo restando che non è detto che ci si riesca.
Quello che ha detto Romersi io lo condivido e grazie
all’emendamento che ha fatto è possibile accoglierlo, perché lascio una libertà
ulteriore che consenta all’Amministrazione di rapportarsi al privato dicendo:
"Guarda, questo intervento probabilmente non prevede la possibilità di fare una
palestra al piano terra". La fai trasparente che vedi i ragazzi che giocano
dentro …? Diventa complicato. "Ci aiuti a trovare una soluzione?". Può darsi che
ce la trovi o che si trovi insieme una soluzione, quindi io non mi sento di
escluderla, fermo restando che non è detto che ci riusciamo.
Visto che c’è un passaggio ulteriore di depositi, di
osservazione e di successivo passaggio in Consiglio Comunale, io penso che si
possa accogliere questo ordine del giorno.
CONSIGLIERE MAZZA (GRUPPO MISTO)
Io intervengo perché dopo l’intervento del Sindaco che
vuole giustificare la presa di posizione del capogruppo Romersi … Hai detto: "Ha
ragione anche Romersi, per effetto di questa modifica, di questo emendamento
all’ordine del giorno". Giusto? Non serviva a niente.
L’emendamento di D’Amo e Piazza non sposta un millimetro
rispetto … Lo diceva la Rocchi: "Esprime orientamento favorevole affinché si
faccia una cosa". Il fatto di "si valuti l’opportunità di farla", non si può
mica giustificare un parere contrario per salvare qualche stupidaggine del
capogruppo, come le dico io, quanto le mie stupidaggini, e cercare di dire: "Ma
per effetto di questo emendamento, io voto l’ordine del giorno". Ci sta lo
stesso, tant’è che gli ordini del giorno si possono trasformare in
raccomandazioni e quindi si poteva dire: "Lo ritiro, ma raccomando al
vice-sindaco di prendere contatti con la ditta per vedere se lì si riesce a fare
una cosa". Il fatto di dire: "Si esprime parere favorevole affinché si valuti
l’opportunità", è una cosa quasi da ridere, ma non per chi l’ha presentata; chi
l’ha presentata ha fatto uno sforzo per cercare l’appiglio per farla votare.
Tanto non cambia niente.
Io lo voto perché mi sembra qualcosa di meglio rispetto
prima, ma tanto il privato, ha ragione Vaciago, quando è passato, l’interesse
della città che dice Romersi, ne parleremo in dichiarazione di voto, mi limito
al fatto della legittimità per cui tu mi ha detto che io ho l’allergia alle
varianti …Ti spiegherò poi perché non è allergia, ma la rimando alla
dichiarazione di voto. Ha ragione, una volta finito l’unico interesse lo ha
fatto il compratore. Ma niente di male. Fossi stato io nel compratore avrei
fatto la stessa cosa.
L’interesse della città rispetto all’interesse del compratore
è talmente sfumato che è impercettibile in questa pratica. Poi lui sorride, fa
la battuta; dice: "Fermiamo la città". Siccome non sapeva cosa dire, non poteva
dire altro che questo.
Io voterò favorevolmente a questo, non tanto per
l’emendamento, ma perché nel contenuto è una raccomandazione al Vice-sindaco che
provi a sentire … Migliora leggermente le cose rispetto prima; risolve un
problema se passa, ma indubbiamente tutto resterà come prima.
PRESIDENTE
Se non ci sono altri interventi, votiamo
sull’emendamento.
* * *
E’ entrato il consigliere Colla.
PRESENTI N. 35.
Nessun altro componente del Consiglio avendo chiesto di
parlare al riguardo, il Presidente pone quindi in votazione l’emendamento
(allegato al presente verbale) all’ordine del giorno n. 1, presentato dai
consiglieri comunali Gianni D’Amo (Piacenza Comune) ed Edoardo Piazza (Per
Piacenza con Reggi), ed il Consiglio Comunale lo APPROVA con n. 33 voti
favorevoli.
Il consigliere Galvani si è astenuto dalla votazione.
Il consigliere Bulla risulta presente in aula, ma non si è
attivato per la votazione.
Il Presidente ne fa proclamazione.
* * *
PRESIDENTE
Mettiamo in votazione l’ordine del giorno così come
emendato. Votazione nominale, voto aperto.
* * *
PRESENTI N. 35.
Nessun altro componente del Consiglio avendo chiesto di
parlare al riguardo, il Presidente pone quindi in votazione l’ordine del giorno
n. 1 (allegato al presente verbale) presentato dai consiglieri comunali Giovanni
D’Amo (Piacenza Comune) ed Edoardo Piazza (Per Piacenza con Reggi), ed il
Consiglio Comunale lo APPROVA con n. 31 voti favorevoli.
I consiglieri Cisini e Romersi non partecipano alla
votazione.
I consiglieri Bulla e Negri risultano presenti in aula, ma
non si sono attivati per la votazione.
Il Presidente ne fa proclamazione.
* * *
PRESIDENTE
Siamo alle dichiarazioni di voto sul punto 1) all’ordine
del giorno. Ha chiesto la parola il collega Tassi.
Grazie, Presidente.
CONSIGLIERE TASSI (PDL)
Credo che dal dibattito sia emerso chiaramente quali sono
i limiti di questa pratica e soprattutto quali sono i punti interrogativi a cui
l’Assessore non è riuscito a dare risposta, e anche sull’opportunità effettiva
di fare un tipo di opera di questo genere, visti anche i limiti della struttura
esterna e dell’impatto che può avere sui beni storici.
Io invito l’Assessore, anche alla luce di quello che ha
espresso parte della sua maggioranza, a ritirare la pratica. In difetto dovremmo
votare contro. Grazie.
CONSIGLIERE MAZZA (GRUPPO MISTO)
Voglio rispondere al Sindaco, perché poi tutto passa in
questa ondata di discussione come se io avessi veramente l’allergia a votare
tutte le varianti. Contro le varianti che sono inerenti alla zona omogenea A,
centro storico, perché dal mio punto di vista, rispettando il tuo, non sono
ammesse dalla legislazione vigente e ripeto testualmente perché desidero che
vadano agli atti, una ripetizione, ripetere giova, perché per fortuna siamo
ancora in fase di adozione. Poi ci sarà l’approvazione, ci sarà la Provincia che
dovrà dir la sua; non è che ci spero molto visto che ormai Trespidi e il Sindaco
vanno sempre a braccetto. Non è mica un male, Sindaco. Anzi, tu dopo quello che
hai detto di Trespidi non dovresti andare molto a braccetto con Trespidi, in
campagna elettorale.
Ribadisco un attimino due concetti veloci e richiamo la legge
dal mio punto di vista. Il Comune di Piacenza non ha ancora adottato il piano
strutturale comunale. In questa situazione la legge, articolo 41, comma 2,
lettera A, consente ai comuni sino all’approvazione del piano strutturale
comunale, che possano adottare ed approvare i piani attuativi dei piani
regolatori anche in variante (lo hai detto tu) della legge regionale 8.11.88,
46. Giusto? Però dimentichi di andare avanti e di dire che quest’ultima
disposizione esclude che sia consentito di variare la zona particolareggiata e
il centro storico. E non ci sta disciplina, ma vieta di entrare nella zona
particolareggiata che cerca di proteggere.
Qual è stata la vostra … Non la chiamo "furbizia" perché
mancherei di rispetto sia a chi ci ha provato, all’estensore, a te. Avete
studiato un marchingegno, che è questo: "Gli edifici del comparto sono
classificati all’articolo 4017, recente formazione, la disciplina
particolareggiata del centro storico classifica il fabbricato, edificio di
recente formazione, consentendo gli interventi di cui alla lettera A, B, C, D".
Sì, ma questa pratica non sta mica là, sta all’articolo 17. E’ la variante che
la portate di qui. È quello il marchingegno, Francesco. Prendete una variante,
la portate qui, così applicate la cosa del centro storico, ma non è possibile
perché inerente al centro storico.
Respingo completamente la tua facilità di lettura su questo
punto, non la condivido … Sulla tua lettura, che può essere rispettata quanto la
mia. E io non ho l’allergia; mi è venuta l’allergia da quando avete approvato
via Venturini e via Garibaldi. Via Venturini ancora peggio; via Garibaldi sta in
mezzo e questa è sempre contraria alla norma, ma forse non è peggio delle altre
due.
Io non ho nessuna allergia. Do interpretazioni diverse
rispetto quella che dite voi e, onestamente, di conseguenza, voto contro a
questa pratica.
Io ho un quarto d’ora. Mi sono segnato qualcosa che aveva
detto Cisini, ma ci saranno ulteriori occasioni, soprattutto quando parleremo
delle osservazioni che verranno e dell’eventuale approvazione tra qualche mese.
Grazie.
CONSIGLIERE PALLAVICINI (RIFONDAZIONE COMUNISTA)
Io rinnovo quello che avevo già detto in discussione
generale, ovvero la dichiarazione di voto favorevole, per i motivi che ho
espresso nel merito prima e anche facendo la tara con gli aspetti negativi della
pratica.
Devo dire che però alla luce della discussione che ha seguito
anche il mio intervento, io voterò favorevole ma con un po’ di imbarazzo, perché
io ritengo che se nel merito i fatti rimangano quelli per cui mi ero espresso
precedentemente, su una pratica di questo tipo noi dobbiamo anche misurare
quello che, prima, chiacchierando con il consigliere D’Amo, indicavo come un po’
un fallimento della politica. Penso che in particolare come maggioranza noi
dovremmo interrogarci, perché se non si riesce a attuare pur legittimi piani di
riqualificazione all’interno della nostra città, pur con gli indubbi aspetti
migliorativi che tutti conosciamo e che sono stati ben illustrati
dall’Assessore, senza riuscire a prescindere dai favoreggiamenti (lo dico non in
termini penali, ma in termini pratici, all’interno dei vincoli della legalità),
degli interessi privati che anche in questa pratica deriveranno, io penso che
noi troviamo la cifra di quello che è il nostro grande limite, che è un limite
tanto più grave alla luce del fatto che noi saremmo un’amministrazione di
centro-sinistra. Dico questo perché inseguendo il fatto del lucro privato come
strumento per procedere agli interventi pubblici, spesso poi si incorre anche in
pratiche che hanno dei forti limiti e dei forti margini di opinabilità, come può
essere forse anche questa.
La mia non è un’avversione al privato, ideologica, come
qualcuno potrebbe pensare, perché al contrario io penso che senza il privato non
si vada da nessuna parte. Penso però che questo rapporto debba essere meglio
mediato, sennò poi si arriva a delle discussioni come quella di oggi, che si
risolvono in sterili (perdonatemi la parola) cagnare, in cui uno contro l’altro
ci si alza davanti un muro di fuoco e magari qualche intervento che può puntare
a dei piccoli, banali, razionali ma concreti, gesti migliorativi come quello del
consigliere D’Amo per quanto riguarda la palestra delle scuole che insistono su
quell’area, viene o non considerata oppure fermata con delle argomentazioni che
davvero mi lasciano perplesso e anche un po’ imbarazzato.
Io prima non mi sono sentito per niente bene quando stava
venendo scaricato quell’ordine del giorno in questa modalità che davvero non mi
è piaciuta. Non mi è piaciuto tutto il confronto fuori dal merito che c’è stato
e lo dice uno che ha premesso nell’intervento in discussione generale che non è
un esperto del raro e che ha solo da imparare su queste cose qua. Però, allora
chiariamoci, chiariamoci su cosa stiamo parlando e cerchiamo di interrogarci
come maggioranza su come vogliamo andare avanti, perché se vogliamo andare
avanti in un modo in cui ognuno la pensa e prende posizione a prescindere
dall’umore del momento, è un conto; se invece si può trovare una mediazione, una
strada maestra che metta d’accordo tutte le sensibilità, anche per quanto
riguarda il rapporto con gli interessi privati, la prevalenza che deve avere
rispetto a questi l’interesse pubblico, allora penso che possiamo ancora dire
qualcosa come maggioranza.
Voterò, spero che però all’approvazione dell’ordine del
giorno, per quel che valgono gli ordini del giorno, segua un minimo di
strascico, di reportage da parte dell’Amministrazione per vedere se si può fare
questo.
Nel caso non fosse possibile, lo rilancio come ho fatto nella
discussione generale, l’ipotesi di valutare l’eventualità di parlare con la
difesa e provare magari uno stralcio rispetto alla pratica generale delle aree
militari, della palestra che mi dicono essere pronta e finita per l’utilizzo
nell’antistante area militare, rispetto alla pratica generale e vedere se questo
può accelerare un po’ i tempi per rendere concreto l’utilizzo. Voto favorevole.
CONSIGLIERE D’AMO (PIACENZA
COMUNE)
Io mi sforzo di essere sintetico e credo che sia corretto
riferirsi ad altri. Ho parlato mezzora in discussione generale e ho rotto le
scatole in vari modi, quindi non mi sembra il momento di far perdere tempo.
Ho condiviso molto il tono e lo stile dell’intervento del
consigliere Salice, in particolare quando ha fatto una differenza tra atti
dovuti e scelte. Questa è una scelta di questa Amministrazione che io non mi
sento di condividere, perché per condividerla va collocata in un certo contesto.
Se io fossi in maggioranza mi aspetterei che si dicesse: "Facciamo così perché
risolviamo questi problemi e gli altri li risolviamo in un altro modo".
Non è mia abitudine cavalcare cose, per cui non posso che
riprendere quello che ha detto il collega Cisini che ha ripreso la parte
positiva del mio intervento. Non è vero che non serve assolutamente a niente
questo intervento; questo intervento mette a posto una roba che è brutta e
rischia di star lì 10 anni, vuota. Questo vale anche per via Venturini, sui io
mi sono giocato la testa. Chiunque passa, sarà mica più bello vedere un garage
disfatto o vedere un bel palazzo nuovo… Ok? Ci sono 50 garage, etc., etc..
Tuttavia, è ben triste dover convenire che noi non possiamo
intervenire sullo sviluppo sociale e collettivo della città se non attaccandoci
agli interessi dei privati. Se mi è consentito citarlo, dirò che quando
frequentavo di più il sindaco Reggi, qualche volta mi ha detto: "Passo la mia
giornata in giro a chiedere qua e là", che fossero sponsorizzazioni culturali o
pezzi … Ho rivelato un segreto, Roberto?
C’è qualcosa che non va nella politica generale. Se io fossi
sicuro, come pare essere sicuro il consigliere Mazza, che i riferimenti
procedurali sono illegittimi voterei contro. Siccome invece ho molti dubbi e
sono assolutamente convinto, la fiducia non c’entra, che ci si muova con molta
leggerezza su queste cose, ho molti dubbi, ma non sono sicuro come sono stato
sicuro in altre pratiche dove c’erano chiarissime delle cose che non andavano,
io penso che il mio voto sia di non partecipazione al voto.
Credo di stupire anche qualcuno che mi vede come un
combattente. Io non amo votare no. Il motivo per cui non voto no, è che la
proposta alternativa non c’è, non ha forza. Certo non me la posso prendere io, e
mi riferisco anche alla consigliera Calciati. Io sono abituato a dire quello che
dicono gli altri, chiunque: Tassi, la Calciati, alcuni li amo di più, altri di
meno, ma questo è un altro ragionamento. Ripeto quello che ho detto e ho finito.
Secondo me nel momento in cui si dismettevano i beni Enel in generale, io penso
che qualcuno che aveva più responsabilità di me, il Sindaco, il Sindaco
precedente, il Presidente della Provincia, forse potevano darci un occhio in
quel punto lì strategico o in altri punti strategici delle proprietà Enel, come
peraltro è stato fatto per alcune cose, perché ho ricordato nel dibattito, noi
abbiamo acquisito da Enel dei pezzi di cosa dove andrà il nuovo poli… E’ mica
un’area ex Enel? Città poli, Tecnopoli, non lo so, non ne sono sicuro.
Io non partecipo al voto, non mi voglio prendere questa
responsabilità. Non voto contro perché chi dovrebbe fare un’altra proposta, cioè
io, non è in grado di farla. A questo punto della storia non vedo come la
recuperi quella cosa lì. Certo conto molto sul fatto che ci si dia da fare lì,
come si poteva fare anche all’ex Acna e da tante altre parti, per venire
incontro anche a interessi, ma non miei, io non ne ho, a cose di cui la città ha
bisogno e che spesso contrastano semplicemente col punto di vista di domani
mattina.
Quindi io non partecipo al voto.
CONSIGLIERE FUMI (PER PIACENZA CON REGGI)
Mi sento di dover replicare e di puntualizzare molto
brevemente all’Assessore circa la dichiarazione che ha fatto sulla logica di
aumento del traffico indotto.
Credo che sia un tema su cui debba fare degli approfondimenti
tecnici. Capisco che chi è un po’ tuttologo certe cose possa far fatica a
digerirle e a intenderle bene.
La differenza tra Piazza Cittadella, che ha un bel numero di
posti auto quando sarà realizzato, e 50 posti auto, credo che sia facilmente
capibile e comprensibile.
Per quanto riguarda invece la ragione per la quale io credo
sia stata valutata non così positivamente questa pratica, che mi porta ancora ad
avere alcuni dubbi, con dispiacere e anche con un certo imbarazzo, io questa
sera mi asterrò.
CONSIGLIERE PIAZZA (PER PIACENZA CON REGGI)
Brevemente, per dire che io non ho mai pensato che la
pratica non sia in ordine in tutti i suoi punti; sicuramente è fattibile questa
pratica perché ci sono dei tecnici che ci hanno lavorato e penso che abbiano
fatto le cose giuste. Bisogna vedere se questa pratica è giusta, che è una cosa
diversa. Siccome io qui ho sempre sentito parlare della pratica in ordine, io ci
credo che la pratica è in ordine; bisogna vedere se è giusta. Per me non è
giusta.
Io ragiono con la mia testa, spesso sbagliando, qualche volta
prendendoci e anche qua in Consiglio Comunale qualche volta ci ho preso (vorrei
ricordare l’ex Acna). A me non piace astenermi, non piace non partecipare. Sarei
tentato ad abbandonare l’aula, che poi è tanto lo stesso, per far mancare il
numero legale; però vedo che c’è il consigliere Levoni e Ceccarelli, perciò
sarebbe una cosa inutile perché loro manterrebbero il numero legale. Secondo me,
sempre.
Voterò contro questa pratica perché, a mio avviso, c’è un
grosso sbilanciamento tra l’interesse pubblico e l’interesse privato:
l’interesse pubblico è minimo e l’interesse privato mi sembra molto grande.
Grazie.
CONSIGLIERE VACIAGO (GRUPPO MISTO)
Confermo il mio voto contrario per il motivo che
l’interesse privato è evidente, l’interesse pubblico non risulta da una
trattativa che il Comune ha fatto per concedere o meno una variante, che certo
non era un atto dovuto, e quindi noi avremmo potuto, negoziando, ottenere molto
di più.
Quello che ci danno è ciò che sono tenuti a fare in un
progetto di recupero. I 50 posti auto non sono ottenuti nell’interesse della
città, ma sono un atto dovuto. Se guardate i valori a cui è avvenuta la
transazione, è chiarissimo che quel valore dipende da questa approvazione di
stasera e quindi noi potevamo ottenere di più. Questa è la mia posizione fin
dall’inizio e quindi voto contro.
PRESIDENTE
Mettiamo in votazione, quindi, il primo punto all’ordine
del giorno, che è il piano di recupero. Votazione nominale, votazione aperta.
* * *
VOTAZIONE OMISSIS
* * *
La seduta termina alle ore 21,15.
* * * * *
EMENDAMENTO ALL’ORDINE DEL GIORNO N. 1 = APPROVATO
ORDINE DEL GIORNO N. 1 = APPROVATO EMENDATO
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